Qualche curiosità sul Vietnam e qualche consiglio. 16 cose che abbiamo scoperto durante il nostro viaggio in questa bellissima terra.

1. All’inizio non capivo cosa volesse dirci l’autista, o forse non lo volevo realizzare, ma sui bus pubblici di Saigon spesso si paga anche il bagaglio. Più volte siamo stati obbligati a fare i biglietti anche per i nostri zaini, un biglietto intero a testa più uno per lo zaino. Non ci era mai successo da altre parti, ma visto che i nostri zaini hanno pagato il biglietto come noi, li abbiamo accomodati nei due posti di fronte ai nostri sedili, vicini vicini e con lo sguardo verso i finestrini.

2. In Vietnam è di uso abbastanza comune mischiare nei piatti la carne con il pesce. A sentirla così può sembrare una combinazione da far storcere il naso, ma la cucina vietnamita è ottima e i vietnamiti sanno perfettamente come equilibrare i cibi e cucinare, ad esempio, delle buonissime seppie ripiene di maiale!

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Il classico barbiere di strada vietnamita

3. Ci abbiamo messo un po a capirlo, ma alla fine ci siamo resi conto che la parola “Chay” in Vietnamita significa “Vegetariano”, perciò tutti i ristoranti con la scritta Chay nel nome sono fondamentalmente ristoranti vegetariani. E se iniziate a farci caso vedrete che sono molto comuni. Noi non siamo vegetariani, ma cerchiamo comunque di mangiare carne di cui conosciamo la provenienza, perciò all’estero non ne mangiamo molta. In Vietnam, volendo, non è assolutamente difficile eliminarla del tutto ed è un paese decisamente amico dei vegetariani.

4. I vietnamiti usano praticamente tutti il casco quando viaggiano con il motorino, e molto spesso lo tengono indosso anche quando scendono, un po come se fosse un cappello. Questa cosa è abbastanza sorprendente in questa parte di mondo. I caschi più curiosi sono indubbiamente dei caschi “tecnologici” dotati di buco sul retro, perfetti per far uscire lo “chignon”, che abbiamo visto utilizzare soprattutto alle donne.

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Un casco con buco per chignon

5. Se viaggiate con materiale elettronico “Europeo” sappiate che gli spinotti elettrici italiani a due poli funzionano perfettamente e non c’è bisogno di portare nessun tipo di adattatore. Se invece avete prese a tre poli o di altro tipo vi servirà un adattatore.

6. In Vietnam il risciò, assieme alla normale bicicletta, è stato per molto tempo il mezzo di trasporto pubblico più popolare del paese per il trasporto delle persone e delle merci. Un mezzo sicuro, poco costoso e che richiede poca manutenzione. Ora però il risciò è stato vietato in molte aree (specialmente urbane) e non è più ritenuto un mezzo idoneo al traffico delle grandi città. Il risciò è ormai un mezzo che trasporta quasi esclusivamente turisti, specialmente giapponesi. Per il resto è stato ormai completamente sostituito dai motorini.

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La classica posizione di “attesa” dei vietnamiti

7. Le tasse doganali per la spedizione di materiale elettronico (anche usato) all’interno del Vietnam sono molto alte. Tempo fa abbiamo dovuto farci spedire una macchina fotografica di Backup dall’Italia, spendendo molto più di tasse doganali della spedizione stessa. 

8. Il coriandolo è indubbiamente “l’erba” più usata all’interno della ottima cucina vietnamita. A volte si ha l’impressione che sia praticamente ovunque. Il problema è che il coriandolo ha un gusto decisamente forte e, solitamente, o lo si ama o lo si odia. Se siete tra quelli che lo odiano potreste avere non pochi problemi nel tentare di evitarlo.

10. Il Taxi è un mezzo abbastanza conveniente per muoversi nelle caotiche città Vietnamite, specialmente se avete un po di fretta e non avete tempo o voglia di aspettare i mezzi pubblici. Ci sono un infinità di Taxi in Vietnam e di differenti dimensioni, dal furgoncino a 9 posti alle “macchinine” a 4 posti (tipo una 500 per intenderci). Abbiamo notato che i prezzi dei taxi variano a seconda delle loro dimensioni, perciò a meno che siate un gruppo, aspettate i taxi piccoli, risparmierete dei soldi.

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La ferrovia che taglia il centro di Hanoi ed un piccolo taxi sullo sfondo

11. Il Đồng vietnamita è una moneta strana, non vale molto e al primo prelevamento la sensazione è quella di essere dei criminali che girano con rotoli di contanti in tasca. In verità una scatola di scarpe piena di soldi potrebbe valere meno di un centinaio di euro. In ogni caso non tutte le banche hanno gli stessi limiti di prelevamento e in alcune banche è possibile prelevare di più che in altre. Ad esempio da ANZ bank si possono prelevare 5 milioni di Đồng, da Agribank 3 milioni, mentre tutte le altre banche che abbiamo provato ci hanno fatto prendere un massimo di 2 milioni.

12. Una strana (ma buona) usanza dei ristoranti vietnamiti è quella di portarti al tavolo la verdura bollita e anche (in una ciotola a parte) l’acqua di cottura. Molti quest’acqua se la bevono oppure la usano per insaporire il riso. Noi troviamo sia un’usanza che dovremmo portarci a casa e tener ben stretta, soprattutto se quelle che bolliamo sono verdure bio che abbiamo ben lavato. Infatti è nell’acqua di cottura che stanno la maggior parte degli agenti nutritivi persi durante la cottura stessa.

13. I vietnamiti, le genti delle etnie locali del nord in particolare, sono molto incuriositi dai piercing al setto nasale della Vale. In realtà non solo in Vietnam, ma un po in tutta l’Asia. Una domanda ricorrente che mi viene posta (dalle donne) è se per caso al mio paese appartengo ad una qualche etnia speciale o tribù. Per altri (specialmente gli uomini) l’anello al naso è riconducibile al bestiame, che viene spesso legato proprio dall’anello al naso. E allora le battute si sprecano.

14. In questo paese abbiamo notato che molto spesso sono le donne a fare i lavori duri, come portare grossi pesi sulle spalle o mettere il cemento sulle strade. 

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Donne al lavoro nei campi di riso

15. In Viatnam (a dir la verità praticamente solo al Nord) si mangia carne di cane. Se è una cosa che pensate di non poter sopportare allora non andate ai mercati locali dove non è raro trovarla al banco assieme al più comune maiale o manzo.

16. Il clacson in Vietnam (come nel resto dell’Asia) è forse il componente più importante di un mezzo a motore, specialmente di un motorino. Il Clacson qui non serve solo in caso di emergenza. Il clacson viene usato in continuazione ed è fuori da ogni dubbio il rumore più comune di questa parte di mondo. Se vi capita di fermarvi qui a vivere per un po arriverete ad isolarlo, diventerà un tappeto sonoro a cui non farete più caso, anche perché ne va della vostra salute mentale. Il clacson qui vuole dire “sto arrivando”, “passo io”, è una specie di segnalatore di posizione. Suoni il clacson e ti butti in un incrocio. Il problema è che tutti suonano il clacson, migliaia di motorini tutti assieme senza sosta giorno e notte. 

Venditrice di Ananas per le strade di Hanoi