Nel cuore delle Alpi Graie, all’interno del parco del Gran Paradiso, a cavallo tra Piemonte e Valle D’Aosta si trova il colle del Nivolet. Un passo alpino che permettere di raggiungere la considerevole altezza di 2612 mt a bordo della propria macchina, attraversando scenari di alta montagna che tolgono il fiato per l’incredibile bellezza.

Il colle del Nivolet è molto popolare per diverse ragioni, tutte più meno correlate al fatto di essere uno dei punti più alti raggiungibili con una strada carreggiabile, popolarissima tra ciclisti e motociclisti. Il colle è anche uno dei punti migliori per l’osservazione astronomica per via del pressoché nullo inquinamento luminoso ed è anche un’area interessantissima a livello naturalistico.

La strada termina in valle D’Aosta, praticamente di fronte al rifugio Savoia, in una spettacolare prateria bagnata dal bellissimo lago del Nivolet, circondato da maestose montagne. Noi siamo venuti qui una mattina di inizio luglio per farci una passeggiata nella bellissima valle, rinfrescarci dalla calura estiva e soprattutto per fare una sessione fotografica.

Era anni che volevo venire da queste parti a fotografare le marmotte!

Come arrivare

Attraverso la SSP 460 si raggiunge Ceresole Reale (TO), per poi proseguire sulla spettacolare SP 50 che sale tortuosa i 1000 metri di dislivello fino al colle del Nivolet, costeggiando i laghi Serrù e Agnel. Da ricordare che la SP 50 per il Colle del Nivolet è chiusa al traffico nel periodo invernale (15 ottobre- 15 giugno).

la tortuosa strada che porta in cima al colle del Nivolet

Le Marmotte

La Marmotta Alpina è erbivora e si nutre di erbe e radici, vive in gruppi ed è un animale noto per il suo carattere amichevole. La marmotta, a causa del suo carattere e delle sue abitudini, non è per niente difficile da osservare. Ama i terreni aperti e le pendici soleggiate sulle quali scava le sue profonde tane e passa le sue giornate prendendo sole e procacciandosi del cibo che le serve per accumulare grasso in vista del lungo inverno.

I pendii erbosi che formano l’ampia valle del Nivolet sono l’habitat naturale per questi animali che infatti qui scorrazzano numerosi, emettendo i classici “fischi”.

Due marmotte intente a combattere
Una “sentinella” in fase di controllo

Fotografare le Marmotte

Proprio per via del loro carattere amichevole, fotografare le Marmotte non è un impresa troppo ardua. Sono già di per se animali facilmente avvicinabili, e gli esemplari che abitano il Nivolet, decisamente abituati alla presenza dell’uomo, lo sono ancora di più. Questo non vuol dire che tutto sia concesso. Bisogna sempre e comunque ricordarsi che stiamo parlando di animali selvatici ai quali dobbiamo portare il giusto rispetto. E’ buona regola quindi cercare di non avvicinarsi troppo e troppo bruscamente, e soprattutto di non dare mai e poi mai da mangiare alle marmotte per farle avvicinare.

Poco dopo l’alba lasciamo la macchina al parcheggio di fronte al rifugio Savoia, ci incamminiamo lungo la strada sterrata e dopo poco sentiamo gli inconfondibili fischi delle sentinelle che segnalano la nostra presenza e vediamo numerosi esemplari scorrazzare e combattere sull’ampio e scosceso pendio erboso. Da questo punto in poi, le Marmotte sono più o meno ovunque lungo i pendii e nella valle.

Una marmotta che sembra osservare la strada che scende fin al rifugio Savoia

La macchina fotografica

Per fotografare le Marmotte ho usato un lungo teleobiettivo, un 500 mm combinato ad un moltiplicatore di focale 1.4x. Il tutto montato su macchina full frame, il che mi portava ad una focale complessiva di 700 mm.

Questo mi ha permesso di ottenere scatti soddisfacenti senza dovermi avvicinare troppo, ma considerando l’estrema confidenza e lo scarso timore per l’essere umano di questi esemplari avrei potuto anche fotografare con un 300 o addirittura un 200 mm. Alle volte addirittura avrei potuto fare alcuni scatti con un grandangolo…

Se siete fortunati non è da escludere completamente l’avvistamento di qualche stambecco (anche se in estate per via delle calde temperature si spingono in alta quota), o del Gipeto, che abbiamo aspettato invano durante la nostra permanenza.

Le marmotte anche se sembrano goffe possono in realtà essere molto agili e veloci

Durante la discesa sono diversi i punti panoramici o interessanti lungo i quali fermarsi, ma sono tre in particolare quelli che mi sento di segnalarvi:

Vista sui due laghi Agnel e Serrù

La terrazza panoramica situata nel punto più alto raggiungibile, a 2612 mt, offre il punto di vista probabilmente più spettacolare.

Scendendo lungo i tornanti si arriva sulle sponde del lago Agnel, c’è un piccolo parcheggio nel quale ci si sente piccoli piccoli, sormontati dalle altissime montagne tutto intorno e si gode di una bella vista sulla cascata che cade sul lago.

Cime lago Agnel . Nivolet
Cime delle montagne che sovrastano il lago Agnel

Uno tra i punti più spettacolari a mio avviso per fotografare questi piccoli animali è il pendio erboso nei pressi del lago Serrù. I fiori in estate tappezzano il pendio creando un tappeto di colore. Fiori gialli e banchi in gruppi compatti con punti di viola e blu, il tutto ovviamente incorniciato dalle imponenti montagne.

Fuori-lago-Serrù-gran paradiso
la piana fiorita appena sopra il lago Serrù

Su questo prato ci siamo sdraiati tra i fiori, rimanendoci a lungo. In questo modo le marmotte si sono abituate alla nostra presenza. Alcune mi sono passate così vicine che avrei potuto allungare la mano ed accarezzarle. In questo caso avrei voluto avere un grandangolo!!

Una marmotta spunta dai fiori

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Marmotta-gran-paradiso