300 Km dopo il circolo polare artico, nell’estremità Nord-orientale della Norvegia, all’interno della enorme contea del Finmark, si trova la penisola del Varanger, l’ultimo lembo di terra norvegese a due passi dal confine Russo. Una terra dominata dall’estremo clima Sub-artico, ma raggiunta dalla calda corrente del golfo, che permette alle sue coste, bagnate dal mare di Barents, di rimanere libere dal ghiaccio tutto l’anno. Visitare questa terra poco abitata, fatta di enormi spazi incontaminati, paesaggi eccezionali, altipiani, tundra, costa artica e piccoli paesi sparsi qua e là, è già di per se un esperienza molto forte, al di la della fotografia. Ma oltre a tutto questo la penisola del Varanger è un’area di nidificazione estremamente importante per molti uccelli marini e non solo, ed uno dei posti più accessibili al mondo per osservarli e fotografarli. A questo bellissimo e commovente angolo di Norvegia, dove ho passato quasi un mese in viaggio con mio padre, ho dedicato un lungo articolo (che puoi trovare qui), una piccola guida su questa penisola, dove parlo delle mie sensazioni, dei posti paesaggisticamente e fotograficamente più interessanti e di come raggiungerli. Questo articolo invece vuole essere un reportage interamente dedicato alla fotografia e all’osservazione dell’avifauna, un elenco delle specie che abbiamo avuto la fortuna di osservare e fotografare, dove le abbiamo fotografate, i posti con migliore possibilità di avvistarle e qualche consiglio su come fotografarle al meglio.
Puffin
Quasi 8.000 coppie di questi bellissimi uccelli marini si stabiliscono tra i pendii erbosi e sulle falesie dell’isola di Hornøya, che è indubbiamente il posto dove andare ad osservarli nonché l’unico facilmente accessibile della zona. I pulcinella passano l’inverno in mare e arrivano sull’isola di Hornøya all’inizio di marzo, dove le coppie tornano quasi sempre alle loro vecchie tane, mentre gli esemplari non ancora accoppiati o senza un nido ne scavano uno nuovo con le zampe, spesso sfruttando vecchie tane di conigli o altri animali. Più in profondità è scavata la tana, più il nido sarà al sicuro dai numerosi predatori, tra i quali i gabbiani presenti in grande numero ad Hornoya. Una buona tana è indispensabile per la sopravvivenza dei piccoli e per questo spesso scoppiano liti tra gli esemplari per gli spot migliori. Le ali del pulcinella di mare sono piccole in proporzione al suo corpo, per questo quando vola le sbatte anche 400 volte al minuto, ma nonostante questo può raggiungere una velocità di circa 80 km/h.

I pulcinella ad Hornoya sono relativamente vicini ma non vicinissimi come in altre colonie dove è possibile osservarli (una su tutte quella delle isole Farne, in Inghilterra), perciò per riuscire a farne un buon ritratto è necessaria una focale di almeno 300 mm, mentre per foto di insieme o scatti in volo va più che bene anche un 70-200 mm. Purtroppo l’anno della nostra visita (2018) per via di alcune frane la parte alta ed erbosa dell’isola non era visitabile, ed è li che la maggior parte dei pulcinella di mare nidificano. In ogni caso anche nella parte bassa ce ne sono parecchi ed è possibile fotografarli con alle spalle le rocce della grossa falesia di Hornøya o assieme ad altri uccelli marini, facendo scatti un po’ meno usuali del classico pulcinella sul prato.

Gabbiano tridattilo
Il gabbiano tridattilo nidifica in colonie sulle falesie a picco sul mare inaccessibili ai suoi predatori terrestri ma rimane estremamente vulnerabile agli attacchi dei numerosi predatori che arrivano dal cielo, tra i quali aquile di mare, labbi codalunga, corvi e altre specie di gabbiani come il reale o il mugnaiaccio. Le colonie più famose ed accessibili sono Hornøya e Ekkeroy, ma questo gabbiano colonizza anche numerosi edifici nelle cittadine della penisola. Le colonie cittadine più spettacolari sicuramente si trovano nella città di Berlevag, dove numerosissimi edifici nel centro sono stati colonizzati (bellissima la colonia sulla fabbrica del pesce) e nella cittadina di Vardo.

Per fotografarli al meglio la scogliera di Ekkeroy è a mio parere lo spot migliore, dove non è raro osservare predazioni delle uova da parte di corvi e mugnaiacci ma anche da parte di aquile di mare che spesso volano sulla colonia. A Ekkeroy vi basterà un 200 mm. per delle belle foto di insieme ma anche per dei ritratti, in quanto alcuni nidi sono davvero vicini se osservati dalla cima della scogliera (dove potrete arrivare attraverso un sentiero che la percorre tutta). Con un 400 o 500 mm potrete portare a casa dei ritratti strettissimi dei piccoli con i genitori.

Marangone dal ciuffo
Questo bellissimo uccello dal piumaggio nero e lucido e dal becco giallo è facilmente fotografabile sull’isola di Hornøya in quanto nidifica nella parte bassa della falesia, molto vicino ai sentieri sui quali è possibile muoversi attraverso l’isola (alcune volte è praticamente sul sentiero!). E’ importante mantenere il dovuto rispetto ma molto spesso lo si potrebbe fotografare anche con un grandangolo! State attenti però perchè l’ho visto beccare e portare via la cuffia ad un paio di fotografi un po troppo invadenti..

Sterna Artica
La sterna artica è un piccolo ma potentissimo volatile e un incredibile viaggiatore che migra ogni anno da un capo all’altro del mondo seguendo il sole. Durante ogni migrazione da nord a sud e ritorno è capace di percorrere anche più di 90.000 km e durante la sua vita può volare per oltre 2.000.000 di chilometri. Questo incredibile viaggiatore nidifica a terra in colonie molto numerose e appariscenti che è impossibile non notare passandoci vicino. Durante la nostra prima settimana di permanenza abbiamo fotografato le sterne artiche a Ekkeroy, sulla spiaggia, nei pressi del chioschetto/museo poco distante dal piccolo parcheggio dal quale si accede alla grande colonia di gabbiani tridattili.

Ad un certo punto però quel gruppo di sterne ha lasciato Ekkeroy, non sappiamo dove siano andare ma abbiamo trovato una grossa colonia sull’isola di Vardo, lungo la strada sterrata che porta al faro. Non abbiamo prova che queste fossero le stesse sterne di Ekkeroy ma è molto probabile e non abbiamo capito il motivo del loro spostamento. Un gruppo di sterne artiche ha invece colonizzato l’hotel nel centro del paese.

Combattenti
I combattenti sono praticamente ovunque, sia sull’altipiano che lungo la costa. Questi uccelli migratori vivono e si riproducono nelle zone erbose umide e fangose che sono presenti in abbondanza lungo tutta la penisola. Avvistarli non è troppo difficile in quanto i maschi combattono continuamente nelle loro “arene” ai bordi dei laghetti sparsi qua e la per l’altipiano. Va detto però che sono abbastanza schivi e anche con lunghi teleobiettivi (700 – 800 mm) non è per niente facile avvicinarsi abbastanza da portare a casa scatti soddisfacenti e ci vuole un po’ di pazienza. Le zone dove li abbiamo osservati con più facilità sono state le riserve di Nesseby e Vadsø e l’isola di Vardø (lungo la strada che porta al faro, la stessa zona dove abbiamo osservato la colonia di sterne artiche) Per quanto riguarda l’altipiano ne abbiamo visti molti durante la prima settimana a sono gradualmente scomparsi con l’aumentare delle temperature, ma questo è un discorso che vale un po per tutte le specie avvistate in quella zona.



Gazza marina
Anche la gazza marina vive la maggior parte della sua vita in mare aperto fermandosi a terra soltanto per riprodursi. Il maschio e la femmina sono fondamentalmente uguali, con l’unica differenza che il maschio è generalmente più grosso. Nidifica in colonie, dentro fessure sulle scogliere, depone un solo uovo e le coppie, una volta formate stanno assieme tutta la vita. Anche in questo caso il modo migliore per fotografarle è recarsi sull’isola di Hornøya dove sono presenti in grandi quantità. Con un medio tele è possibile fotografarle in volo ma in alcuni casi anche fare dei ritratti in quanto alcuni esemplari nidificano non troppo lontano dai sentieri.

Beccaccia di mare
La beccaccia di mare assieme al gabbiano tridattilo ci ha accompagnato lungo tutto il nostro viaggio nel nord della Norvegia e nel Varanger abbiamo avuto il piacere di osservarla praticamente ovunque lungo la costa. Abbiamo fotografato una coppia con i piccoli sul tetto della piccola casetta di legno adiacente alla chiesetta di Nesseby ma spesso ci è capitato di osservarle anche dalla finestra del nostro bungalow prima di andare a dormire.

Un 300 mm può essere più che sufficiente per fotografarla, anche perché molto spesso nidificano non troppo lontano dal bordo strada. Un altro buon posto per osservarle a “colpo sicuro” è la lunga spiaggia di Ekkeroy.

Aquila di mare coda bianca
Quando abbiamo visto la prima aquila di mare eravamo nei pressi del paese di pescatori semiabbandonato di Syltefjord. Erano due, abbastanza lontane sulla spiaggia a contendersi un pesce marcio, ci siamo fermati un po’ e abbiamo anche pensato di avvicinarci attraverso una strada sterrata parecchio dissestata, non molto adatta alla nostra audi A3. Per fortuna abbiamo desistito, ma certo non avremmo potuto immaginare che una volta sulla costa ci saremmo quasi stufati di vedere questi bellissimi rapaci! (ovviamente si fa per dire, come fai a stufarti!?!). La lunga strada costiera che corre da Tana Bru al villaggio di pescatori di Hamningberg è il regno delle aquile di mare. Se ne vedono moltissime e sono così grosse che è difficile non notarle, stanno appollaiate sulle rocce ad osservare il mare o nelle alghe a mangiare qualche pesce morto. Spesso capita di vederle in gruppo e non è raro che poco lontano da loro ci sia qualche gabbiano speranzoso di partecipare al banchetto. In un paio di occasioni abbiamo anche assistito a piccole battaglie tra gabbiani che cercavano con scarsi risultati di portare via la preda alle aquile.

Tutta la costa è un potenziale punto buono per osservarle, ma la strada è stretta e più trafficata di quella che taglia l’altipiano centrale, perciò molto spesso non è possibile fermarsi con la macchina per scattare foto. Anche quando è possibile farlo bisogna considerare che spesso le aquile volano via quando si ferma la macchina, ma non sempre.



L’incontro che non dimenticheremo mai è quello che abbiamo avuto a Ekkeroy, l’ultimo giorno della nostra permanenza nella penisola del Varanger. Avevamo deciso di farci un ultimo giro sulla scogliera nella speranza di avvistare il Girfalco che qui viene a cacciare i gabbiani tridattili, prede facili per lui. Il Girifalco non lo abbiamo mai visto ma in compenso 5 grosse aquile hanno volato sopra la nostra testa per un tempo indefinito, perché in certi casi il tempo perde di senso e si dilata. Il cielo era azzurrissimo e il sole caldo, il vento soffiava leggero e le aquile ci passavano così vicino che con il mio 500 mm spesso non riuscivo neppure a farle stare tutte nell’inquadratura.
Un momento magico.

Lungo il sentiero che percorre tutta la parte alta della scogliera si incontrano anche un paio di piccoli laghetti nei quali spesso le aquile si lavano. Se si escludono colpi di fortuna come il nostro di Ekkeroy, per fotografare questi grossi rapaci nel 90% dei casi serve un lungo teleobbiettivo, almeno un 500/600 mm, ancora meglio se moltiplicato.

Fallaropo beccosottile
Abbiamo potuto osservare il fallaropo beccosottile nutrirsi nei numerosi laghi sparsi sull’altipiano, ma anche in questo caso con l’aumentare delle temperature sono gradualmente scomparsi. Per via delle loro dimensioni ridotte portare a casa dei buoni scatti non è semplice, ma il posto che offre le maggiori possibilità è indubbiamente la riserva naturale di Vadsøya, nella piccola isola di fronte a vadso. Proprio sotto al pilone dal quale sono partiti i dirigibili Norge e Italia per le famose spedizioni nell’artico del generale Nobile si trova il lago nel quale è possibile osservarli anche da molto vicino e dove abbiamo ottenuto i nostri scatti migliori. In questo caso, come sempre con gli uccelli di queste dimensioni, un ottica lunga viene in nostro aiuto. La focale minima per sperare di fotografarli bene è un 300 mm, che potrebbe essere sufficiente a fotografarli dalle sponde del lago quando si avvicinano alla riva a patto di avere un po di pazienza.



Pettazzurro
Questo piccolo, bellissimo e inconfondibile passeriforme è potenzialmente presente in tutta la penisola del Varanger, sull’altipiano come sulla costa. Nidifica nei grossi arbusti sparsi qua e la per il territorio e noi lo abbiamo avvistato in diverse zone, della riserva di Vadsøya alla valle del Syltefjorden. L’unico punto però dove lo abbiamo osservato con facilità ogni volta che ci siamo passati è lo svincolo tra la 890 verso Berlevag e la 891 che si inoltra salendo nell’altopiano direzione Båtsfjord. Lì c’era sempre, sul palo della luce o sui cespugli o appoggiato a qualche sasso. Le dimensioni sono quelle di un pettirosso e si muove molto velocemente perciò fotografarlo non è semplice. Ci vuole pazienza ed io personalmente non sono riuscito a portare a casa grandi rilultati mentre mio padre col suo 800 mm. è riuscito a inquadrarlo abbastanza bene.

Organetto artico
Mentre stavo appostato intento a fotografare il pettazzuro, cercando di prevedere dove avrebbe potuto posarsi, mi sono reso conto di essere osservato da un piccolo organetto artico, il cui nido era praticamente a un metro da me. Mi sono subito allontanato e gli ho scattato poi qualche foto con il 200 mm. Tutto questo nei pressi del solito incrocio tra la 890 ed 891. In ogni caso per l’organetto artico vale lo stesso discorso del pettazzurro ed è potenzialmente possibile avvistarlo un po ovunque. Buone possibilità nella riserva di Vadsøya e nlla valle del Syltefjorden

Gufo di palude
Erano circa le otto di sera quando lo abbiamo avvistato per la prima volta. Percorrevamo la strada costiera del Varangenfjord per tornare al campeggio di Tana Bru quando lo abbiamo osservato nei pressi di Nesseby. Al contrario di quello che si possa pensare il gufo di palude è più crepuscolare e diurno che notturno ed è possibile osservarlo quando è in caccia, perché durante i periodi di riposo sta a terra, dove nidifica e dove si mimetizza alla perfezione. Lungo la strada che scende alla chiesetta di Nesseby ci sono delle abitazioni ed è nei pressi si queste che le sere successive abbiamo potuto osservare una coppia di questi gufi intenti a cacciare roditori per i campi. Volavano tra le case e il piccolo porticciolo poco distante, posandosi di tanto in tanto sui pali della luce e sulle staccionate. Avvicinare questo gufo non è per nulla facile ed anche in questo caso una lunga focale è indispensabile. Inoltre pur essendoci molta luce anche di notte o al crepuscolo può essere necessario alzare parecchio gli ISO, specialmente in caso di cielo coperto.

Labbo codalunga
E’ presente in grandi quantità su tutta la penisola del Varanger e lo abbiamo avvistato con costanza sia sull’altipiano che nelle zone costiere. Per fotografarlo sia a terra che in volo può essere sufficiente una lunghezza focale tra i 200 e i 300 mm.

Edredone
Lo abbiamo avvistato praticamente in tutte le zone costiere, da Berlevag a Vardo. Båstfjord rimane forse il posto migliore per osservarli. Abbiamo osservato della coppie con piccoli sia nei pressi di Vadsø che nella riserva naturale di Nesseby.


Uria
Le urie sull’isola di Hornøya sono tantissime. Come le gazze marine anche questi uccelli passano gran parte della loro vita in mare e vengono a terra solo per nidificare, colonizzano intere porzioni di isola ma sono moltissime anche in mare, davvero tantissime qui ad Hornøya. Volano in continuazione, dalle rocce della falesia al mare, avanti e indietro senza sosta. Si possono fotografare abbastanza agevolmente anche con un 200 mm.


Strolaga maggiore
Di strolaghe ne abbiamo viste principalmente durante la prima settimana (dal 9 alla metà di giugno) quando ancora l’altopiano era molto freddo e la maggior parte dei laghi ancora in fase dei disgelo ma una buona foto non siamo riusciti a portarla a casa. Le strolaghe sono ottime nuotatrici e abili in volo ma abbastanza goffe sulla terra, dove vengono raramente, e molto raramente si avvicinano alla riva. Gli esemplari osservati erano tutti nel mezzo dei grossi laghi nella parte alta dell’altipiano, molto lontane anche per le nostre ottiche più lunghe e non abbiamo voluto avvicinarci alle sponde del lago disturbando e rischiando di farle scappare. Gli unici scatti gli abbiamo portati a casa con il 500 mm con moltiplicatore 1.4x montato sulla 7D, sfruttando quindi il fattore di crop 1.6x del sensore APSC. Foto fatte più che altro per documentare l’avvistamento.

Piviere dorato
Il piviere si mimetizza perfettamente con i colori dell’altipiano ma si tradisce con il suo tipico verso, quasi un fischio “tuuuuu” che emette ogni qualvolta è in allarme e di conseguenza ogni volta che ci si avvicina troppo (sempre inavvertitamente). Lo abbiamo avvistato la prima volta nei dintorni di Båtsfjord, ma lo abbiamo visto anche a bordo strada nei pressi di Hamningberg così come nella riserva naturale di Nesseby.

Cigno selvatico
I cigni non sono molto presenti sulla penisola e al di là di una paio di coppie nidificanti avvistate lungo la strada per Berlevag non ne abbiamo visti. Ne ho osservati a centinaia nella Lapponia Svedese, dove arrivano verso la fine di aprile per nidificare.


Mugnaiaccio
Il mugnaiaccio è un temibile e abile predatore, il più grosso dei Laridi con la sua apertura alare che può raggiungere anche i 170 cm. Dove c’è una colonia c’è sicuramente anche lui. Se volete vederlo in azione sedetevi ai bordi delle scogliere di Ekkeroy dove lo vedrete passare avanti ed indietro in cerca di uova incustodite ma non solo. Il Mugnaiaccio è molto aggressivo e assale anche gli altri uccelli marini ed anche gli stessi gabbiani tridattili.

Tordo Sassello
Non manca mai all’appello e lo abbiamo visto praticamente ovunque. E’ decisamente territoriale e aggressivo ed attacca qualsiasi cosa si avvicini troppo alla sua “zona” e anche noi siamo stati attaccati un paio di volte in maniera spregiudicata!

Corriere grosso e piccolo
Praticamente ogni spiaggia è buona per osservarlo. Lo abbiamo visto e fotografato dalle spiagge di Båtsfjord a quelle di Hamningberg. Per andare a colpo sicuro direi che anche in questo caso la riserva di Nesseby si rivela un ottimo punto di osservazione. Sono molto piccoli quindi almeno un 300mm è necessario a fotografarli.




Alce
E’ un animale decisamente schivo dotato di un potentissimo olfatto che gli permette di evitare abbastanza agevolmente l’uomo. Questo esemplare di femmina di alce è l’unico che ci è riuscito di avvistare e fotografare dal finestrino della macchina lungo la strada 890 poco dopo aver lasciato Tana Bru.

Lepre variabile
In primavera cambiano la bianchissima muta invernale con quella estiva. Rispetto alla lepre europea è più piccola, il corpo più compatto gli permette di resistere maggiormente alle temperature rigide. E’ un animale che si amalgama con l’ambiente in ogni stagione: pelo bianco in inverno (fatta eccezione per le punte delle orecchie nere) e marrone con il ventre bianco in estate. Capita di vederle attraversare la strada o correre nei prati.

Volpe rossa
La volpe rossa, complice l’innalzamento delle temperatura globale si è spinta fin qui, nell’estremo nord, territorio della più piccola volpe artica. Questo è indubbiamente un problema per la volpe artica, che si vede portar via il già poco cibo di queste parti dalla sua sorella maggiore e viene anche spesso predata dalla stessa, decisamente più grossa e forte. In uno scontro tra le due la volpe artica ha sempre e comunque la peggio. Abbiamo visto diverse volpi rosse durante la nostra permanenza (purtroppo mai una artica!) e sempre sulla strada.

Renne
Le renne pascolano libere un po ovunque scappando senza nessuna ragione ogni volta che ci vedono, anche se sono lontanissime. Non ce ne sono tantissime come in altre zone ma bisogna comunque prestare attenzione quando sono a bordostrada perché i loro movimenti tendono ad essere “sconsiderati” ed è un attimo trovarsele davanti alla macchina. Non sono però presenti in maniera massiccia come un po più a sud nella Lapponia centrale (qui trovi i miei diari Svedesi)

Siamo stati nella penisola del Varanger e dintorni per circa tre settimane, dal 9 di Giugno al 27. Tutte queste foto sono state scattate durante quel periodo. Se volete saperne di più sulla penisola del Varanger qui trovate un altro articolo a riguardo NORVEGIA DEL NORD – GUIDA ALLA PENISOLA DEL VARANGER mentre se volete saperne di più sulle altre penisole fino ad arrivare alla più famosa penisola di Capo Nord potete leggere NORVEGIA DEL NORD – CAPONORD E DINTORNI.
Per maggiori informazioni o se siete un gruppo e siete interessati ad un viaggio fotografico organizzato nella zona accompagnati da me e da un bird-watcher e fotografo naturalista scrivete un commento a questo articolo o contattateci sulla nostra mail smallshedblog@gmail.com
SAREI INTERESSATO A UN VIAGGIO (MAX 5 GIORNI) NELLA PENISOLA DI VARANGER NELLA PROSSIMA ESTATE
Ciao Lucio,
ti scriverò al più presto all’indirizzo e-mail con il quale mi hai contattato, chiedendoti qualche informazione in più riguardante il viaggio che vorresti fare, in modo da capire bene le tue esigenze.
Per il momento ti ringrazio per averci scritto.
A presto!
Claudio