IEC (International Experience Canada) – il working holiday visa canadese


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Sto ricevendo troppe mail e messaggi sui social, le domande che mi fate sono spesso tutte uguali, quindi provate prima a controllare se la vostra domanda non è già stata fatta da qualcun altro qui sotto nei commenti, oppure leggete l’articolo DOMANDE SUL CANADA – IEC: CERCA QUI LA TUA RISPOSTA

Se non trovate risposta scrivete i vostri dubbi qui sotto nei commenti e vi risponderò volentieri! Grazie! Tutto quello che so e che ho fatto è scritto qui. Per domande più tecniche vi consiglio di rivolgervi direttamente a fonti ufficiali.

NON RISPONDO A NESSUNA DOMANDA RICEVUTA SUI SOCIAL PRIVATAMENTE O PER MAIL.


 

Ci sono certe cose che non fai se pensi troppo….

E mentre sdraiata sul letto guardavo il soffitto e la noia mi stava per schiacciare, l’occhio è ballato verso il computer, il mio corpo si è attivato, alzato, seduto di fronte a lui mentre imbambolata guardavo lo schermo.

Ho ancora il desktop di windows, santo cielo!

Il mio cervello ha solo pensato la parola Canada e le mie mani hanno fatto il resto.
Erano anni che pensavo: “Prima dei 35 anni devo provare a fare lo IEC, il working holiday visa per il Canada”, ma davvero, il momento è arrivato da sè. Senza neanche troppa emozione e forse anche con qualche sbadiglio ho compilato il form e l ho inviato.

Innanzitutto bisogna prima creare un account GCkey e poi compilare il questionario per l’idoneità al visto. A questo punto non bisogna fare altro che aspettare.

Il giorno dopo nelle mail mi era già arrivato l’invito.
Ed è stata subito emozione.

Pensavo fosse più difficile, visto che da quest’anno i visti li lasciano a sorteggio. …Che culo!
Ora se non sbaglio a mandare i documenti e riesco a fare tutto giusto non c’è motivo che non mi venga dato!

Al solo pensiero il mio corpo ha dovuto alzarsi e camminare, la noia ha lasciato il posto all’ansia, quella peggiore, soprattutto se sei a casa da sola e il telefono non ha campo.
Riuscite a capirmi? In un attimo ho controllato i voli, il clima, guardato i lavori possibili, immaginato finte storie, iscritta a gruppi su tutti i social possibili, pensato a cosa mettere nello zaino…

Frena.
Ora arriva la parte più sbattimento.

Ora in 20 giorni devo fare tutto. E siamo ad agosto. Che qualcuno mi salvi.

Canada flag or white or red and white Canadian banner on wooden background

Come mi sono mossa io, cosa c’è da spedire:

1- Ho aperto illustrator e mi sono messa a fare il curriculum in inglese coi controcazzi. Di quelli infografici, grigio e azzurro, senza foto perchè a quanto pare ai canadesi non interessa. Salvato in PDF. Ci ho messo tutto un pomeriggio. Lo potete vedere qui: CURRICULUM CANADA – IL MIO FORMAT

2- Ho scannerizzato tutte le pagine timbrate del mio passaporto, praticamente finito. Il file non deve superare i 4 MB.

3- Sono andata in procura per recuperare il casellario giudiziale generale il quale attesta che non ho avuto nessun problema con la giustizia. Almeno fisicamente. In tre giorni è pronto.
Appena la signora allo sportello me l’ha consegnato mi sono resa conto che avrei dovuto farlo tradurre.

4- L’ambasciata del Canada mi ha fatto notare che oltre al casellario giudiziale devo spedire anche i carichi pendenti. Quindi tornare in procura, pagare le marche da bollo e aspettare altri 3 giorni.

5- Ho cercato in qualche modo di contattare la polizia federale australiana perchè se hai vissuto per più di 6 mesi in un altro paese vogliono avere i carichi pendenti anche di quel paese. E il mio paese è proprio l’Australia, dove ho vissuto 2 anni. Questa è la parte più stressante visto che nessuno si degna di rispondermi.

6- Quella santa donna della mia amica Lella, insegnante di inglese, si è “offerta” di tradurmi i certificati. Dovremo andare in tribunale, lei dovrà dichiarare di non aver tradotto il falso, pagheremo una marca da bollo da 16 euro e il gioco è fatto. Peccato che non tutti i tribunali sono uguali. Quello di Novara per esempio predilige i traduttori iscritti all’albo, quindi ho dovuto cercare un altro tribunale nelle vicinanze. Al tribunale di Verbania lo fanno senza problemi. Il miglior tribunale del mondo forse.

7- Ho compilato il Family form, stampato, firmato, riscannerizzato e inviato.

8- Ho quasi odiato tutto il popolo Canadese per lo sbattimento che mi stanno facendo fare. Andare in Australia con il working holiday visa è stato molto più facile!!!

9- Ho scoperto tutta la procedura per richiedere anche i documenti australiani:

Sul sito dell’Australian Federal Police bisogna cliccare Contact – Forms – National Police check – Application portal.
A questo punto si gioca.
Dovete fare 100 punti per accedere alla finale e ottenere così il vostro bel documento. Io ho scelto di inviare 3 documenti la cui somma risultava 115 punti.
1- Il passaporto
2- La mia carta di credito australiana
3- La patente italiana.

I documenti italiani devono essere tradotti, certificati, apostillati.
Quindi ho fotocopiato e tradotto la mia patente, l’ho ridisegnata con illustrator, stampata, ho comprato la marca da bollo da 16 euro e insieme a una persona fluente in inglese sono andata in tribunale per effettuare la certificazione che in realtà si chiama asseverazione. Il fluente d’inglese compila un foglio, il tribunale mette il timbro e la firma e poi si passa in procura la quale provvederà per l’apostilla. (o la postilla… non ho ancora capito la differenza). Comunque essa si chiami è gratuita.

10- Ho inviato anche la mia foto con tutti i pixel perfetti e le dimensioni come piace a loro.

11- Ho scritto la mia bella lettera di spiegazioni. Spiego il perchè non ho spedito a loro i miei documenti australiani. Non è facile farlo soprattutto se sei in pieno agosto. Per di più non ti spediscono tutto per email, ma per posta! Quindi ci sarà da aspettare. Ho però allegato il pdf della fattura (45 dollari). Non so se basterà.

Ho speso in totale circa 85 euro di marche da bollo, una decina di euro tra fotocopie, fax e scansioni, tra i vari spostamenti di andata e ritorno, cambio tribunale, vai di qui, vai di là, probabilmente almeno 3 pieni di benzina, ho perso circa 3 mesi di vita, recuperato un sacco di ansia, imparato comunque delle cose nuove (tipo la parola asseverazione), che lo scanner di mio padre funziona benissimo e che la cartoleria Preti ad Arona risolve ogni problema tecnico di stampa.

Sembra che io stia scherzando, ma è davvero stato il lavoro più duro da… boh da tantissimo tempo. Fatica mentale, non fisica. Fortunatamente il sedile della mia macchina è comodo.
Mi piacerebbe continuare a scrivere cagate, perchè mi aiuta ad alleviare e a smaltire la tensione di questi giorni. Ma non lo farò, ve lo risparmio, anche se immagino abbiate già finito di leggere da un pezzo, lo so che tanto fino a qui non ci siete arrivati.

Come finirà? Mi prenderanno?? Ho dei gran dubbi, ma incrociamo le dita!!

Ah! PS: Ho anche pagato 250 dollari. Ed è stato velocissimo.

foto finale post iec

Ricapitoliamo?

IEC – Il Working Holiday Visa per il Canada:

I DOCUMENTI CHE SERVONO SONO

  • CV in inglese (o francese, dipende in che stato vuoi andare) fatto in base agli standard canadesi http://www.youth.gc.ca/eng/topics/jobs/resume.shtml
  • Passaporto (i tuoi dati più tutte le pagine con i timbri)
  • Casellario giudiziale generale e carichi pendenti da far tradurre in inglese o francese con marche da bollo e l’apostilla (c’è chi dice che non serve, ma il mio tribunale l ha voluta fare comunque, è gratis e ci vogliono due minuti)
  • Family form da scaricare dal sito, compilare e rispedire
  • Una foto recente
  • Per chi ha vissuto in un paese per più di 6 mesi anche i police certificate di quel paese

 

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